Il packaging è ormai parte integrante della nostra vita. Qualsiasi prodotto viene confezionato in un involucro attrattivo per proteggere e garantirne l’igiene.
Nel contempo il contenitore informa il consumatore sulle caratteristiche del prodotto ed evita che il contenuto entri in contatto non desiderato ad esempio con bambini o animali. Spesso però ci si accorge degli imballaggi solo a fine vita, quando si trasformano in scarti o rifiuti da smaltire una volta utilizzato il loro contenuto.
Per ridurre l’aumento indiscriminato di imballaggi nei nostri rifiuti quotidiani ci sono due strade: la prima riguarda lo studio e la progettazione di packaging sostenibili, che tengano conto sia della funzionalità sia degli impatti ambientali legati alla produzione, all’utilizzo e allo smaltimento del bene stesso; la seconda legata al recupero, riciclo e riutilizzo degli imballaggi, in modo da ridurne il volume e nel contempo minimizzare l’utilizzo di nuova materia prima.
Il CONAI, Consorzio Nazionale Imballaggi (http://www.conai.org) ha messo a punto sette leve di prevenzione a cui bisognerebbe fare riferimento per ridurre gli impatti ambientali degli imballaggi: riutilizzo,
risparmio di materia, utilizzo del materiale recuperato e/o riciclato, facilitazione delle attività
di riciclo, ottimizzazione della logistica, semplificazione del sistema di imballo e ottimizzazione
dei sistemi produttivi.